Crescere a pochi metri dal San Paolo sicuramente ti segna. ”Fabianinha” Vecchione lo sa e ce lo racconta, tra un ricordo di quei giorni d’infanzia dove un mister la vide giocare quando aveva appena 8 anni, ed un pensiero al presente al suo Pomigliano. Da vera 10 costruisce e inventa. Segni particolari? Ama pettinare la palla con la suola; gesto tecnico che ha ereditato dal futsal.
I primi anni di un’atleta sono fondamentali per la giusta crescita. Che tipo di background hai? Giocavi per le stradine di Napoli?
Ho iniziato a giocare un po’ come tutte le altre ragazze: per strada o con amici con la differenza che ho vissuto la mia infanzia fuori dalla curva B dello stadio San Paolo. Sono cresciuta con il Napoli nel cuore e un giorno mi piacerebbe giocare in quello stadio. All’età di 8 anni il mister di una squadra maschile mi vide giocare per strada e da lì cominciò la mia carriera calcistica. Sono poi passata alle giovanili del Napoli; lì ho fatto tutta la trafila fino ad arrivare ad esordire in Serie A.
Dopo varie annate in azzurro decisi di provare il futsal e me ne innamorai; oggi indosso la maglia del Pomigliano.
Abbiamo letto che all’inizio la tua famiglia era un po’ restia a farti giocare a calcio. Dopo questo avvio di carriera, hanno cambiato idea?
È vero i miei genitori inizialmente non erano molto d’accordo al pensiero di farmi giocare a calcio. Oggi mi sostengono in qualunque scelta e mi consigliano la strada giusta per me.
Dopo qualche anno nel calcio a 11, hai scelto l’esperienza nel calcio a 5. Che impatto ha avuto sul tuo stile di gioco l’esperienza del futsal? Quanto credi sia importante per un’atleta?
Il futsal è stata una delle parentesi più importanti della mia vita e se potessi tornare indietro lo rifarei ancora. Ha cambiato molto il mio stile di gioco aiutandomi ad essere più agile negli spazi stretti e sopratutto ha migliorato la mia visione di gioco. Questo “sport” lo consiglio ad ogni bambina o ragazza che ha voglia di migliorarsi perché una volta affinato il possesso palla con la suola sopra il pallone è tutto più facile.
Per rilanciarti nel calcio a 11, hai scelto il Pomigliano. Come mai proprio questa società?
Ho scelto il Pomigliano perché è una realtà solida con grandi ambizioni. Già conoscevo alcuni membri dello staff ed il loro progetto mi ha affascinato molto sin da subito.
di Luca Bendoni e Matteo Cassina